Dall’America, “Human Right Watch” accusa Israele di aver commesso e di commettere a Gaza “crimini di guerra e contro l’umanità”. Obbligando la popolazione civile a evacuare, a evacuare ancora, sempre sotto le bombe. Senza che ci sia nessuna possibile giustificazione militare. L’organizzazione ha chiesto agli Stati sanzioni contro Israele e l’embargo di ogni fornitura di armi. Titolo sul Guardian, La Corte di Giustizia Europea è meno sola.Il tribunale di Gerusalemme ha respinto la richiesta di Netanyahu di rinviare il processo in cui è imputato di corruzione. Dovrà, o dovrebbe, presentarsi in aula il 2 dicembre.
E c’è un giudice anche in Francia. La pubblica accusa ha chiesto 5 anni per Marine Le Pen, di cui due da scontare in prigione, e la sospensione per lo stesso periodo, 5 anni, della sua eleggibilità. Se la richiesta fosse accolta, non potrebbe presentarsi alle presidenziali 2027. Le Pen è accusata di aver fatto pagare al Parlamento Europeo lo stipendio ad alcuni suoi collaboratori che lavoravano per il suo partito. I soldi di Putin non bastavano. Così, in Italia, i fratelli di Giorgia cercano di sottrarre al “giudice naturale” migranti deportati e malefatte del governo. Con un emendamento, chiedono che a decidere sui rimpatri non sia più la Sezione Immigrazione del Tribunale di Roma ma una Corte d’Appello. Sperando che i giudici di seconda istanza non siano al corrente della prevalenza del diritto europeo o almeno che siano così pieni di lavoro da non poter intervenire in modo tempestivo.
Si disunisce anche la fratellanza dei giornalisti! Per il cortigiano Sechi “Sinistra domata: Meloni fa far pace a Mattarella e Musk”. Per Belpietro: “Re Sergio si traveste da sovranista solo per fare una rissa con Musk”. Il Secolo -lì c’entra Bocchino- se la prende con Schlein per il fallimento del flip-flop di Giorgia, che prima ha flirtato con Von der-Leyen, poi le ha votato contro sotto elezioni, infine ha promesso di appoggiarla in cambio di Fitto. Giorgia farebbe bene a tacere, visto che a suo tempo votò “contro” Gentiloni. In realtà la polemica dei Socialisti Europei contro Fitto è legata piuttosto alla minaccia dei Popolari di non votare la spagnola Teresa Rivera alla Transizione Ecologica e all’imbarazzo per il sì a Fitto dei nazisti di AFD.
E negli Stati Uniti? Trump si è presa anche la Camera Bassa, ha ringraziato Biden che lo ha accolto alla Casa Bianca promettendo una transizione liscia e veloce. Proprio come non fece lui 4 anni fa. I repubblicani, tuttavia, non hanno votato lo speaker di Make America Great Again preferendogli John Tune, che un paio di timidi no a Trump in passato li aveva detti. Mentre generali carichi di stelle dicono, sotto anonimato, alla CNN di considererà “una barzelletta” la nomina a capo del Pentagono di un giornalista Fox, come Pete Hegseth, specializzato nel lanciare “crociate” e tirare le orecchie ai soldati che non sono morti in guerra. Uno da “armiamoci e partite!” Il Senato non vede bene neppure Matt Gaetz come guardasigilli. Da sempre fanatico di Trump, è stato più volte accusato di cattiva condotta sessuale e uso di droghe. Il comitato etico del Senato potrebbe pubblicare domani il report sui suoi misfatti, anche se si è appena dimesso da senatore. È un fatto che le opposizioni non sappiano che pesci pigliare per contenere la marea di destra che tracima. Ma è un fatto pure che nelle nostre società esista una opinione pubblica, che resista la separazione dei poteri, che le élite sappiano come Cina e BRICS non somiglino ai “nativi“ che i Conquistadores si compravano vendendogli specchietti, che Trump non sarà più eleggibile nel 2028 e che nel 2026 il voto di mezzo termine tirerà le prime somme sulle promesse fatte a proposito di inflazione, pace e immigrazione.