Per mettere in sicurezza l’assetto del territorio e tutelare il nostro paesaggio è necessario imparare a convivere con gli eventi calamitosi. Il progetto di legge “Misure in materia di tutela del territorio e disposizioni volte ad istituire il fascicolo di fabbricato”, presentato ieri in Senato, intende fornire alle istituzioni italiane alcuni strumenti essenziali per riprendere saldamente in mano il governo del territorio.
“Il disegno di legge sulla conoscenza e sulla tutela del territorio che abbiamo presentato oggi in Senato prova a far uscire il Paese dalla condizione di emergenza in cui spesso viene a trovarsi a seguito di terremoti e altre intemperie. Siamo pronti a raccogliere le tante e positive osservazioni che sono pervenute dagli esperti durante la conferenza stampa di stamattina. Serve creare massa critica attorno a questa proposta per facilitarne il percorso legislativo. Non possiamo più attendere che trascorrano inutilmente altri anni senza avere a disposizione uno strumento che, come il fascicolo del fabbricato, consente di avere un idoneo quadro conoscitivo di ogni singolo edificio”. Così Corradino Mineo, primo firmatario del disegno di legge.
Secondo la direttrice della rivista Bioarchitettura e coordinatrice del piano di ricostruzione di Onna (AQ), Witti Mitterer, “bisognerebbe fare tesoro delle parole di Papa Francesco quando ci invita ad avere cura della casa comune. È doveroso, infatti, ricondurre ad unità le cognizioni morfologiche e geografiche di ogni territorio. Le conoscenze vanno integrate, devono essere democraticamente consultabili, poiché soltanto in questo modo sarà più semplice definire e attuare politiche pubbliche che garantiscano una pianificazione del territorio sicura, previdente e sostenibile. Da questo punto di vista, la seguente proposta di legge rappresenta uno straordinario passo in avanti, in quanto introduce l’obbligatorietà della cartografia informatizzata su sopporto satellitare”.
Dello stesso avviso è il professor Massimo Pica Ciamarra, esponente della Fondazione Italiana di Bioarchitettura, secondo cui “è oramai ineludibile disporre di un unico strumento che raccolga tutte le informazioni che concernono i nostri habitat. Bisogna abbandonare il sentiero angusto dell’atomizzazione normativa per abbracciare, al contrario, la logica della relazione. Così facendo, i soggetti coinvolti nella pianificazione territoriale disporranno della medesima base informativa, evitando in tal guisa di interfacciarsi con la dispersione sistematica delle conoscenze. Realizzare una visione integrata del nostro territorio vuole dire unire conoscenza naturale e conoscenza artificiale. Accolgo positivamente l’iniziativa legislativa in questione, poiché ha l’ambizione di far entrare nel dibattito pubblico corrente la cultura della conoscenza”.
La proposta di legge, istituisce, infine, presso il Ministero dell’ambiente, un osservatorio nazionale sull’abusivismo edilizio. Il fine di questo organo sarebbe quello di assicurare il coordinamento tra i soggetti coinvolti per reprimere il fenomeno dell’abusivismo edilizio, incrementare gli interventi di demolizione delle opere abusive e portare a termine la lavorazione delle domande di condono ancora inevase. Gli introiti derivanti dall’evasione delle vecchie domande saranno destinati ai comuni per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza del territorio.
La conferenza si è conclusa con l’accoglimento della richiesta pervenuta dai rappresentanti delle istituzioni, ordini professionali ed esponenti della società civile intervenuti, di aprire un tavolo di discussione per migliorare il testo e verificarne l’iter legislativo nella Commissione territorio e ambiente del Senato.