Buongiorno a tutti. Senza voce e con il telefono che funziona male. Dunque niente caffè. E d’altra parte vi confesso che, da qualche tempo, trovo i giornali piuttosto ripetitivi. Anche se sempre meno di quanto non siano (ripetitivi) i commenti (anche su questo blog) dei seguaci delle sette politiche. Quelli del “Noi abbiamo salvato il paese, non ce lo riconoscono” e quelli “Loro hanno distrutto il paese e solo Noi possiamo salvarlo”.
Nè capisco bene la mancanza di spirito critico. Un grosso cialtrone ben pasciuto, che risponde a un dittatore di un paese in miseria “il mio bottone nucleare è più grosso del suo”, meriterebbe di essere messo alla berlina senza pietà. Altro che Forattini, quando disegnava il pistolino del povero Spadolini! Invece tutto tace. E temo che sia in corso un’operazione (tra non pochi intellettuali nostrani) per farselo piacere. Almeno in America Washington post ha esaminato una sua intervista di 30 minuti trovando una mezza bugia ogni 75 secondi!
Ancora meno capisco tanti amici ebrei, che entrano nel panico quando c’è da criticare una scelta di Israele. L’ultima? Il Parlamento, con un voto a maggioranza, ha deciso che d’ora in avanti ci vorrà una maggioranza impossibile (dei due terzi) per “cedere una parte di Gerusalemme”. Ovvero, palestinesi, già le mani dalla città della Moschea di al Aqua. Questo, con la benedizione di Trump, seppellisce la bella favola Onu di “due stati che vivono accanto e in pace”. Perché senza Gerusalemme capitale, non potrà mai esserci uno stato palestinese, il quale stato dovrebbe già unificate due territori non contigui (Gaza e West Bank) e le cui zone più fertili (lungo il Giordano) vedono ogni settimana un nuovo insediamento ebraico. Dunque non più stati. E allora che si fa? Si accettano in palestinesi come cittadini di Israele, optimo iure? Non se ne parla nemmeno: Israele è “stato ebraico”, gli arabi fanno più figli e “Io -scrive anche l’ottimo Amos Oz – non voglio trovarmi a vivere in un paese dove gli ebrei siano minoranza”. Bene allora quale altra soluzione proponiamo per i palestinesi? Li deportiamo? Li mettiamo in fila e in marcia per il deserto come fecero i turchi con gli armeni? Li tolleriamo come semi schiavi, in regime di apartheid? Oppure che altro? Tanto per capire.
Ah, questa è per quelli che si baloccano con le statistiche (anzi che le usano come armi). Ieri un’agenzia di stampa (Agi) ha verificato (fact checking) alcune cose dette da Bersani: “il PIL italiano è caduto di 6 punti in 10 anni mentre quello europeo cresceva quasi di 7 punti”. Il povero Pierluigi, si era documentato e ci aveva quasi preso. L’Agi conferma: -6% Italia, + 5,2% Europa. Vi pare la rappresentazione dei giornali?
Basta vado a godermi il posto in cui sono. Eccolo.