Blitz, spinta, valanza: supermario is back. Ho provato a immaginare un titolone, sulle decisioni prese da Draghi, come quelli che Luigi Pintor volle nel 1971 per aprire ogni giorno il manifesto. “La Banca centrale comprerà titoli del debito a un ritmo di 80 miliardi per mese. Porterà i tassi d’interesse a -0,40 e offrirà denaro alle banche con lo stesso tasso negativo. Interessi zero per i prestiti ordinari. Ora i risparmiatori dovranno spendere, investire, fare qualcosa. Gli stati indebitati pagheranno meno per i loro debiti e le banche (tedesche) non potranno più rastrellare capitali dai paesi meno virtuosi. É una scelta, forse disperata, per costringere il cavallo a bere per sconfiggere il mostro chiamato deflazione. Ed è una scelta federalista, perché prova a incollare il sud al nord dell’Europa”. So di non essere Pintor, spero di aver dato l’idea. Resta la domanda: perché l’entusiasmo dei mercati – che siamo abituati a considerare sintomo dell’efficacia di ogni scelta – si è subito raffreddato? Perché la sorpresa per le scelte di Draghi ha indotto a pensare che la crisi – dalla Cina che rallenta, all’America Latina che rimesta nelle viscere della sua corruzione, all’Europa senza politica fiscale né industriale, agli Stati Uniti dove i ricchi lo sono troppo e la middle class non sogna più – sia ancora più grave di quanto non si dica. Perché troppo denaro liquido crea bolle speculative, e ogni fondo speculativo cerca la bolla giusta, dove si guadagna di più e si rischia meno. Perciò i capitali si muovono alla velocità della luce, l’euro scende e poi risale. É la crisi, bellezza!
D’Alema passa il Rubicone, con un’intervista a Cazzullo del Corriere. “Sta crescendo un enorme malessere alla sinistra del Pd che si traduce in astensionismo, disaffezione, nuove liste, nuovi gruppi. Si tratta di un problema politico e non di un complotto”; “Bassolino denuncia un mercimonio. Produce video che lo provano. E il presidente del partito, con il vicesegretario, rispondono che il ricorso è respinto perché in ritardo? Ma qui siamo oltre l’arroganza. Siamo alla stupidità”; “L’Italia cresce dello 0,7. La Germania cresce dell’1,7, con la disoccupazione al 6. Altro che “siamo più forti dei tedeschi, l’Italia ha ripreso a correre, non ce n’è più per nessuno”. “Sarebbe carino evitare la propaganda e dire la verità al Paese”; “Giachetti si è fotografato su Internet mentre traina un risciò su cui è seduto Renzi. Ma questa non può essere l’immagine del sindaco di Roma, neanche per scherzo”; “Mi fanno ridere quelli che lanciano l’allarme sul partito della Nazione: il partito della Nazione è già fatto, è già accaduto. Lo schema mi pare evidente: approfittare della crisi di Berlusconi per prenderne il posto. Ma è un’illusione”; “Molti elettori ci stanno abbandonando. Non so quanto resteranno in stato di abbandono. Nessuno può escludere che, alla fine, qualcuno riesca a trasformare questo malessere in un nuovo partito”. Ma è D’Alema! Scriverete in molti per disapprovare. Rispondo che non è colpa di Cazzullo né mia se altri dirigenti della ex “ditta” o dell’ex “ulivo” non riescono ad andare oltre le mezze frasi e le mezze minacce.
Obama si spiega. Non accade spesso che lo faccia un presidente in carica. Ha detto a The Atlantic, intervista ripresa da Rampini per Repubblica, che se gli americani avessero bombardato Damasco, nel 2013, non sarebbero riusciti comunque a sconfiggere Assad, “lui sarebbe sopravvissuto comunque vantandosi di averci sfidato, perciò sono fiero di aver avuto la capacità di tornare indietro all’ultimo”. Gli europei? Fanno i portoghesi, salgono sul tram della forza militare americana senza pagare il biglietto. Francia e Germania ci convinsero a intervenire in Libia ed è stato un disastro. Poi in campagna elettorale Sarkozy si è vantato dei suoi bombardamenti dopo che noi avevamo distrutto le difesa contraerea di Gheddafi. “Sauditi e iraniani devono instaurare una pace fredda, imparare a condividere il vicinato. Non sta a noi usare la nostra potenza militare per i loro regolamenti di conti tribali”. Netanyahu? “Sono nero e figlio di una mamma single. Nonostante questo sono riuscito a diventare presidente. Se pensi che sono un incompetente ti sbagli”. L’is? “Come il Joker di Gotham City sa inserirsi in un’area controllata da «criminali corrotti» e appiccare l’incendio…ma non è una minaccia esistenziale per gli Stati Uniti, il cambiamento climatico sì”. L’Ucraina: “l’interesse di Putin è troppo forte in quell’area, che invece per l’America è distante e non strategica. Bisogna essere chiari su quali siano i nostri interessi strategici, e in quali casi noi siamo pronti a entrare in guerra”. É la versione di Obama, gli altri balbettano.
Notizie in breve. Grande Sophie Marceau: ha rifiutato la Legion d’Onore perché Hollande l’ha appena data anche al principe saudita Ben Nayef. “Legione d’onore e decapitazioni”, ha detto. Agricoltori siciliani in rivolta perché sono stati tolti i dazi all’olio tunisino. La stampa dà voce ai produttori di pomodoro massacrati dalla concorrenza africana. Caso Regeni: l’Egitto invita il procuratore Pignatone a indagare insieme, la famiglia di Giulio spera di poter avere almeno la verità. “Arrestate Lula per riciclaggio”: la mani pulite sudamericana vira sempre più a destra e accusa le sinistre, che in pochi anni hanno promosso ed elevato milioni di poveri, di aver fatto un uso spregiudicato della corruzione. É probabile che ci sia del vero.