Trionfo del paradosso.Mentre Francesco chiede agli uomini di dedicarsi alla “cura della casa comune”, un ideologo del capitalismo, Alberto Alesina, scrive sul Corriere che è cosa bella e giusta il ritorno delle disuguaglianze a quello che furono 100 anni fa. Senza premio al merito, scrive, non c’é società aperta e solo un’ampia forbice tra ricchi e poveri dà senso al premio. Ecco che l’Unione Europea chiede ad Atene di tagliare ancora le pensioni e Ettore Livni, per Repubblica, intervista la pietra dello scandalo. “Dafne Grigoropoulos, 67 anni ben portati”, per 38 anni maestra, in pensione da 10. Prende 1050 euro al mese. Con il suo assegno -scrive Livni- ci campano lei, rimasta vedova, la figlia 38enne disoccupata dal 2012 (“ha perso il sussidio dopo un anno, è andata a cercare lavoro per l’estate a Santorini”) e il piccolo Emmanuel”.
Il muro i muri. Cosa farebbe Emmanuel senza la pensione di nonna Dafne? Darebbe l’assalto a un muro, come quello che Orban vuole costruire tra Serbia e Ungheria, o a un muro invisibile come quello che il socialista Hollande ha eretto al confine di Ventimiglia. La società aperta, fondata sulle disuguaglianze, si chiude dietro un muro. Giannelli mostra il Papa in bicicletta che ne salta uno per portare in salvo un bambino nero, la Stampa -come tutti gli altri giornali- mostra il caschetto biondo dietro cui si nasconde un ragazzo di 21 anni che ha ammazzato in una chiesa 9 afroamericani. “Lo devo fare – ha detto l’imbecille appena catturato- voi (i neri) violentate le nostre donne!”
La belle epoque, al tempo della prima lunga pace, tra il 1870 guerra franco prossiana, e il 1914 guerra mondiale, celebrava l’amicizia in Europa. I russi bevevano fiumi di champagne, la Francia costruiva ponte Alessandro III, in onore dello Zar, tra Gand Palais e Hôtel des Invalides. Repubblica oggi titola: “Ecco il prezzo delle sanzioni allo Zar Putin”. 6 giornali europei hanno fatto i conti: cento miliardi bruciati, 2 milioni di disoccupati in più (solo per l’Italia “si stima un buco di 12 miliardi con 215mila persone che resteranno senza lavoro”). È il prezzo della libertà? Tanto ci costa la nuova cortina di ferro (con armi Nato) che stiamo edificando a pochi chilometri da Mosca.
Il muro della memoria. É stato arrestato in Giordania l’ideatore dell’attentato del 1982 al ristorante JO Goldemberg di Parigi (6 morti e 22 feriti). Giusto. Ma un film in Israele fa diventare un eroe il terrorista ebreo che nel 1995 assassinò Yitzhak Rabin. Intanto un gruppo di altri ebrei (“terroristi”,o devo chiamarli “credenti ultra ortodossi”?) incendia la chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Proprio come i seguaci integralisti della sharia e del califfo,anche taluni ebrei ortodossi vogliono cancellare quelli che a loro sembrano simboli pagani.
I paradossi di Renzi li denuncia Massimo Franco per Repubblica. De Luca eletto ma che va sospeso. L’incapacità di governare l’emergenza occupazione per chi fa della capacità di governo l’unica sostanza della politica. La ripresa che non arriva e rende sempre più stantia la narrazione delle riforme. Da qualche giorno Renzi prova a dire che la colpa è degli altri. Di Casson se si perde a Venezia, di Marino per Mafia Capitale, della Bindi che non ha nascosto l’affaire De Luca, di Mineo e Tocci se Renzi non vuol più fare le 100mila assunzioni nella scuola (dopo che si è capito come si trattasse,in realtà, di un cavallo di Troia per imporre a tutti gli insegnanti una riforma autoritaria e aziendalista). Scrive di Renzi, Stefano Folli per il Corriere: “Certo, puntare di nuovo tutto su se stesso è una scommessa persino temeraria”,