Come me la cavo? Con un blitz, dice Repubblica, riunendo il gabinetto di guerra, secondo la nota retroscenista, contando su Alfano le cui parole si stampano oggi sulla prima pagina del Corriere: “sostengo l’inchiesta, questo governo non cadrà”. Di conseguenza Azzolini si prepara a passare agosto agli arresti domiciliari mentre “Alfano -secondo il Giornale- tradisce anche i suoi”. Intanto però, nell’intervista al Corriere, ricorda a Renzi che il suo partito vuole le dimissioni di Marino a Roma e che lui, come ministro dell’interno, “invierà le carte a palazzo Chigi” per la sospensione di De Luca. Travaglio va in sollucchero e il Fatto titola: “Il governo dei ricatti”.
Blitz sì, blitz no. Quanto sia impazzita la macchina informativa di Palazzo Chigi lo ricaviamo dalla lettura di Repubblica. Il gruppo editoriale (L’Espresso) ha deciso che la Beresina (catastrofica ritirata di Napoleone dalla Russia) sia ormai il destino ineludibile del sindaco Marino. Così Repubblica anticipa i tempi e intanto titola: “Blitz del governo, Giubileo commissariato”. I soldi andranno non al sindaco ma al prefetto Gabrielli. E il sindaco è d’accordo. Certo che sì, econdo il retroscena di Goffredo De Marchis: Marino ha un buon rapporto col nuovo prefetto e avrebbe concordato il blitz in tutta segretezza, direttamente con Renzi scavalcando persino Orfini. Nella pagina accanto, Giovanna Vitale, sempre di Repubblica racconta invece “L’ira del sindaco. Nessuno tocchi i miei poteri. Così io non ci sto”. Blitz, con giallo in redazione.
Un calcio alla Grecia. Financial Times scrive che per Atene il tempo è scaduto. Il Fondo Monetario ha fatto le valigie voltando la schiena. Goldman Sachs ha già scritto la lapide funeraria. Secondo Federico Fubini, rientrato al Corriere, infatti i suoi esperti pensano “che un default di Atene produrrà il caos nel Paese, la caduta del premier Alexis Tsipras, l’arrivo di un governo di unità nazionale, e poi un patto con l’Europa”. Il capitalismo ha sempre bisogno di generalizzare, di universalizzare i concetti, diceva ieri Mario Tronti nella sua lectio magistralis in occasione dell’assemblea dei soci del centro riforma dello stato. I debiti si onorano. Su chi sottrae, fulmini e saette, terremoti e rivolte, finché tutto ritorno all’ordine (capitalista) di sempre. Andrà così? Non ne sarei sicuro. Anche se le banche, adeguatamente foraggiate reggessero il primo impatto del GrecExit, anche se il silenzio dell’Italia venisse pagato con un nuovo intervento della BCE a protezione del nostro debito, non è affatto detto che i Greci insorgerebbero in difesa di un capitalismo strozzino che li ha umiliati, mentre è assai probabile che in Europa si rafforzerebbero i partiti anti euro e le spinte centrifughe.
Quote volontarie. Proprio così: l’Europa fa marcia indietro. Chi tra gli stati europei vorrà accogliere i rifugiati e i migranti, che in queste ore, disperati, affollano le nostre stazioni per scappare al nord, lo faccia pure, gli altri sigillino le frontiere con l’Italia. Un disastro: Europa egoista Italia abbandonata. Ne dà conto la Stampa: “la UE volta le spalle all’Italia sui migranti. Così rischiamo il futuro dell’Europa” scrive allarmato Roberto Toscano. Così, ma anche strozzando la Grecia, non trovando una posizione unitaria sulla guerra che infiamma il Medio Oriente, preparando “i giochi di guerra” -titolo di Repubblica- “nella base Nato in Estonia contro l’invasione russa”. Europa, dove sei?
Sindaco è donna. In Spagna. Manuela Carmena e Ada Colau saranno prime cittadine di Madrid e di Barcellona. Podemos, che le ha candidate, è riuscito infatti a concludere accordi con il PSOE, al quale ha garantito l’appoggio al governo andaluso della Diaz. Podemos è nato dopo il Movimento 5 Stelle, non è partito alla grande totalizzando il 25% alle politiche com’è successo in Italia, ma già porta una attivista dei diritti umani e una della lotta contro gli sfratti a governare le due principali città Spagna.
Ha ragione Umberto Eco. Internet dà la parola a un gran numero di imbecilli fastidiosi. Però forse, se internet non esistesse, anche tanti. coltivati ed eleganti, avrebbero meno occasioni di dispensare le loro quotidiane perle di saggezza.