“Indiscutibilmente”, come dice lui, Mentana si è sbagliato. La notizia del giorno è il mandato d’arresto contro Netanyahu. Mai, che io ricordi, un primo ministro occidentale e per giunta molto vicino ai due presidenti degli Stati Uniti, era stato braccato perché responsabile di “crimini di guerra e contro l’umanità”. La Corte Penale Internazionale lo ritiene, con il suo ex ministro Gallant e a Muhanned Deif solo tra i capi di Hamas forse ancora in vita, responsabile delle stragi del e dopo il 7 ottobre 2023. Ma accusa pure Israele di avere “intenzionalmente privato gli abitanti di Gaza di cose indispensabili alla sopravvivenza: cibo, acqua, medicine e cure mediche, carburante, elettricità”. Inoltre la Corte ha respinto il ricorso di Israele -“non vi riconosciamo, non potete colpirci”- in quanto Gaza e Cisgiordania fanno parte della Palestina la cui Autorità ha sottoscritto lo Statuto di Roma che istituì il tribinale, come non fecero Israele, Russia, Stati Uniti.Lo Stato ebraico subisce un duro assai colpo.

Il mandato d’arresto “scandalizza” Biden. Netanyahu accusa i giudici di essere “antisemiti” e si pretende vittima come Dreyfus. Solo che il capitano ebreo-francese era innocente, non aveva spiato e non aveva tradito. Il premier israeliano ha rivendicato i reati che lo accusano. Quanto alle comunità ebraiche, secondo cui il problema sarebbe l’antisemitismo che torna e non le stragi di Israele- mi duole dirlo- ma i tifosi fanatici del Maccabi somigliano meno di quanto con le somigli una madre di Gaza a Piera Sonnino. Ebrea italiana, che perse igenitori e 6 fratelli nei campi di sterminio nazisti. Sopravvissuta, scrisse “Questo è stato”, libro prezioso che ho letto d’un fiato stanotte. ”Bibi” potrà viaggoare in Russia e USA, non credo più in Europa. “Per me la sentenza è sbagliata -ha detto Crosetto- ma noi riconosciamo la Corte e se Netanyahu e Gallant venissero in Italia dovremmo arrestarli”

L’altra notizia, con cui Mentana “indiscutibilmente” ha aperto il Tg, è il missile ipersonico lanciato contro l’Ucraina orientale. Fatto molto grave. Perché si tratta di un ordigno fino a ieri destinato alla minaccia, della deterrenza nucleare. È però la risposta del Cremlino alla Casa Bianca che ha concesso a Kiev di usare missili americani per colpire la Russia 300 chilometri oltre il confine. Nell’incontro con Biden, Trump ne è stato, certo, informato e ha consentito tacendo. Putin ora mostra quel che potrebbe fare se il suo paese venisse colpito in punti vitali. mentre prova a prendrsi l’intero Donbass e riconquistare il Kursk, con l’aiuto nord coreano. Zelensky userà missili e mine anti uomo per evitare il crollo del fronte e tenersi la testa di ponte nel Kursk. Tutti pensano ormai che a una tregua si dovrà arrivare prima del terzo anniversario dell’invasione. War Game, dunque. Pericoloso, perché basta un errore e salta il mondo. Che costa caro a soldati e civili ucraini. E a tanti giovani russi reclutati con la forza o la promessa del soldo.

“Rischiatutto”. Il Fatto riesuma Mike Bongiorno per parlare di Conte. A me non piace il termine “progressismo”, che fu usato in opposizione a “socialismo” e poi trascinò anche socialisti dentro una concezione “positivista”, che affidava il futuro al progresso del capitale e a riforme. Tuttavia quel che conta è il significato della scelta. E sembra proprio che Conte ritenga irrinunciabile l’alleanza, non organica, con Pd e AVS. Penso sarebbe cosa buona se a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si opponesse una tale intesa. E visto i trascorsi, non sarebbe male se il Movimento scegliesse di usare la sua intransigenza “dentro il sistema” -come prevede Giorgio Galli- e non contro. Spero tuttavia che il Vaffa di Grillo non diventi un Me Too: con De Luca e Zaia alla ricerca del Terzo Mandato, con la Rai dei “Fratelli” per prendersi un Tg3, in gara con Tajani nel promettere ristori a imprese e commerci. Di radicalità, di utopia -se così preferite chiamarla- l’opposizione avrebbe bisogno per sconfiggere la coalizione al governo. Di Beppe Mao non mi dispiaceva l’entusiasmo per innovazione scientifica e riconversione sostenibile. E neppure l’idea che il mestiere della politica non potesse essere a vita. Quanto al “centro”, prima del trattino con la sinistra) Conte gli toglie l’acqua dove nuotare. C’è spazio, forse, per una componente liberale -ne parla Bersani- che difenda i diritti dei carcerati e si indigni con lo spirito forcaiolo dei Fratelli. Possono essere questo, Calenda, Renzi o entrambi?

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