“Libia, in azione unità speciali Italiane “, scrive la Stampa. “Sono istruttori in missioni di intelligence”, aggiunge, ed è “la prima guerra segreta di Renzi”. Ecco che Repubblica va “in battaglia tra i soldati inglesi” (già operativi a Sirte) e ci rassicura: “l’Isis perde terreno”. Poi ci informa che “i soldati italiani “sono solo 50 e non combattono”. Ottimista il Corriere titola: “Battaglia finale contro l’Isis. Cade il quartier generale”, scatta il “conto alla rovescia. Per la vittoria: “Presto riapriremo l’ambasciata a Tripoli”, dice il ministro Gentiloni. Estate tricolore, dunque, Italia di nuovo in Libia, ma per sostenere questa volta il buono Serraj contro Isis e trafficanti di uomini. Speriamo che vada più o meno cosi.
Il resto è poca cosa. Troverete sui giornali il racconto del consiglio comunale di Roma, dedicato alla emergenza rifiuti: uno scontro tra donne, con dovizia di particolari su scarpe, vestiti e “sorrisini”. Protagoniste la Pd De Biase (se non ho capito male, moglie di Franceschini), la sindaca Raggi e l’assessora, contestata e silente, Muraro. Migliorerà la pulizia per le strade e sotto i ponti della capitale, avremo una civile raccolta differenziata e faremo soldi, anziché debiti, smaltendo i rifiuti? Chissà!
In compenso infuria la polemica contro il sessismo del Fatto, che ha rappresentato in una vignetta la bella Maria Elena Boschi, un po’ più abbondante e più sfatta di quanto non le offrano età e beltà. Michela Serra si ricorda del passato, della “gobba” di Andreotti, del “pisellino minuscolo” di Spadolini, di Berlinguer “in vestaglia”, che sembrava un viveur disincantato. E invita a non esagerare con il politicamente corretto. Via tutti a guardar le stelle.