I turchi attaccano i curdi in Siria. Obama e Putin cercano il disgelo, Corriere della Sera. “Obama a Putin: stop ai bombardamenti in Siria”, Repubblica. “Damasco: le truppe turche ci invadono”, la Stampa. Tre facce della stessa realtà. Gli americani contano sulle milizie curde, siriane e irachene, per strappare Raqqa al califfato, ma i turchi le bombardano le postazioni curde con l’artiglieria: temono lo stato curdo più dello stato islamico. Russi, Hezbollah, esercito di Assad stanno per prendere Aleppo, ma così facendo spingono decine di migliaia di sunniti, che hanno sostenuto – o tollerato – le milizie islamiche, a fuggire verso la Turchia, la quale minaccia di scaricarli tutti in Europa: ecco Obama chiede a Putin di non bombardare Aleppo e Financial Times titola “L’Occidente accusa i russi di usare i profughi come un’arma”. A sua volta il governo di Damasco (Assad, Alawiti, cristiani che temono i sunniti islamisti) denuncia l’intenzione saudita e turca di invadere il paese.
Siamo nel 2016 o nel 1962? Si chiede Medvedev, ventriloquo di Putin. Nel 1962 Russia e America si confrontavano a Berlino e Cuba: il mondo – dicono gli storici – fu a un passo dalla catastrofe nucleare. Oggi un esercito turco-saudita, appoggiato dalla Nato e benedetto dagli americani, muoverebbe guerra non alle truppe di Al Bagdadi, ma ai curdi, agli sciiti di Hezbollah, all’esercito alawita di Assad, forse anche alla maggioranza sciita che governa l’Iraq. Questo, per scongiurare una vittoria russa e iraniana oramai annunciata. Scenario di guerra? Sì. D’altra parte Medvedev e Putin – come ricorda Stefano Stefanini per la Stampa – guardano con preoccupazione al vertice della Nato che si terrà l’8-9 luglio a Varsavia – nel cortile della casa russa – e al rinnovo delle sanzioni per l’Ucraina che l’Europa sarà chiamata a decidere entro il 31 luglio. Guerra fredda. Mentre Obama sta per lasciare la Casa Bianca.
Le chat di Regeni con la fidanzata svelano i depistaggi, “Giulio tradito dai dossier finiti nelle mani degli 007”, i 2 principali giornali insistono sulla vergognosa coltre di rimozioni e bugie con cui il regime di Al Sisi sta coprendo rapimento, torture e assassinio di un ricercatore e giornalista italiano in Egitto. Intanto il poliziotto che ha ucciso il 24 gennaio del 2015 – sparandogli da pochi metri un proiettile di gomma – Saaima Al Shabbagh – la ragazza che nella foto pubblicata da Time e ripubblicata oggi dal Corriere a pagina 6, vediamo in piedi, con il volto insanguinato, abbracciata di un amico e che da lì a poco morirà – è stato prosciolto. “La manifestazione non era autorizzata – ha spiegato l’avvocato del poliziotto, celebre dopo aver difeso Mubarak – in tali circostanze un poliziotto giovane, inesperto e confuso poteva sparare”. Saaima, poetessa, artista, animava un teatrino (politico) di marionette, era in piazza al Cairo per una manifestazione dei fiori. La sua morte aveva scosso l’Egitto e il poliziotto era stato condannato a 15 anni. Ora la sentenza è stata annullata.
Alfano lancia un appello a cattodem e catto-grillini: insieme bocciamo l’adozione del figlio del convivente. Poi aggiunge: se fossi Renzi stralcerei l’articolo dalla legge Cirinnà. Trattative convulse per convincere il Pd a non usare, questa volta, il canguro, quell’emendamento (più volte sperimentato per portare a casa le “riforme”) che fa cadere tutti gli altri emendamenti. Penso che domani mi presenterò nell’aula al Senato con un nastro arcobaleno sulla giacca. Eterosessuale, due matrimoni, quattro figli, ho imparato che c’è famiglia solo dove c’è amore. Che non sono importanti le preferenze sessuali né la sicura maternità biologica – e la paternità probabile -, che non conta trasmettere proprietà ai figli, meglio trasmettere amore, lealtà, tolleranza, curiosità per l’umano, rispetto per la terra (per il creato, direbbe Francesco). I decisori sono al lavoro: speriamo. Però a me sembrano fuori tempo e fuori luogo. Sapete, se n’è andato Antonin Scalia, italiano di Queens, cattolico, padre di nove figli – da buon cattolico, diceva, uso i contraccettivi del Vaticano – giudice supremo voluto da Regan, che ha difeso il secondo emendamento e la libera vendita delle armi e bocciato una misura di Obama contro le centrali a carbone. Ma ha avallato la sentenza che autorizza i matrimoni omosessuali e che consente l’adozione del figlio naturale del partner omosessuale. Non si possono negare diritti a quei bambini e a quelle persone.